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    01/07/09

    Honduras: l'incubo dei desaparecidos

    Il golpe in Honduras assume ogni ora di più i connotati tristemente noti dei colpi di stato in America Latina negli anni '70. Dopo la destituzione di Zelaya e la nomina di un nuovo presidente, il nuovo regime honduregno ha preso possesso dei mezzi di comunicazione, che tentano di far passare quanto accaduto per un atto democratico di liberazione. Ciò non basta a frenare la protesta in piazza di ampie fasce della popolazione, ma nel frattempo sulle manifestazioni di dissenso incombe l'ombra di un altro incubo tristemente noto dei golpe sudamericani, quello dei desaparecidos.
    A farne le spese sarebbe stato il disegnatore Allan Mcdonald, il più famoso vignettista dell'Honduras nonchè sostenitore del presidente destituito Zelaya. Nella mancanza di notizie sulla sorte di Mcdonald l'unica notizia arriva da un'amica del disegnatore, che racconta in una mail:
    "Mi chiamo Verenice Bengtsson, sono una cittadina di nazionalità costaricana e hondurena, e risiedo in Svezia. Voglio denunciare e diffondere che oggi (lunedì 29 giugno ndr.) via chat alle 11 ora svedese, le 3 di notte in Honduras, Allan Mcdonald, il caricaturista più famoso del paese, che non ha nascosto il suo entusiasmo per il referendum costituzionale, è riuscito a mettersi in contatto con me per dirmi che è stato sequestrato e arrestato dalle forze armate. Con lui la figlia Abril, di 17 mesi".
    Per fortuna le pressioni internazionali hanno portato ad una rapida liberazione di Mcdonald e di sua figlia. "Vi ringraziamo per la solidarietà e il vostro lavoro. Allan e sua figlia sono stati liberati ieri, sani e salvi. Allan lo attribuisce alla immediata denuncia di tutti voi e alla risposta degli organismi come Amnesty Internacional e della Chiesa cattolica. Manteniamoci comunque in allerta, perché la situazione in Honduras è ogni giorno più grave" scrive ancora l'amica.
    Mcdonald non è stato però l'unico arrestato nella notte del golpe, come lui anche il Console della repubblica venezuelana e due donne, una spagnola e l'altra cilena, sono stati prelevati, seguendo una lista che evidentemente i golpisti avevano preparato da tempo. Di loro non si hanno più notizie. I desaparecidos sono già molti, difficile stilare un bilancio, tutto è ancora in divenire. "Sembra di essere tornati agli anni Ottanta, in pieno disprezzo dei diritti umani con Parlamento e Corte suprema di giustizia che confabulano sostenendo a vicenda il golpe, violentando i diritti fondamentali della maggiroanza del popolo. Purtroppo, questo golpe riflette la poca vocazione democratica della nostra classe dirigente", spiega Verenice.
    Intanto Zelaya ha annunciato l'imminente ritorno in Honduras, fissando la data per giovedì, ma dopo aver partecipato alla riunione straordinaria delle Nazioni Unite ha accettato di seguire le scadenze previste dall'assemblea, che hanno dato tempo fino a sabato all'Honduras per reintegrare Zelaya in carica. Il ritorno di Zelaya è a questo punto fissato per sabato, e ad accompagnarlo ci dovrebbe essere il presidente dell'Organizzazione degli Stati Americani Miguel Insulza.

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