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    25/07/09

    Honduras: Zelaya prova a rientrare

    Il presidente deposto dell'Honduras Manuel Zelaya ha provato oggi a forzare la mano rientrando in patria dall'esilio che si sta prolungando da settimane, così come le trattative per arrivare a una soluzione diplomatica che eviti una guerra civile.
    Nel corso della settimana si sono arenati i colloqui guidati dal presidente del Costa Rica Oscar Arias, che aveva proposto un reintegro in carica per Zelaya a patto che rinunciasse alla riforma costituzionale e che approvasse un'amnistia per i golpisti. Il presidente golpisca Micheletti ha però respinto qualsiasi soluzione che preveda un reintegro di Zelaya. Il presidente deposto, forte del consenso internazionale, aveva annunciato che in caso di fallimento delle trattative sarebbe rientrato comunque a Tegucigalpa, e così ha fatto, sia pure in maniera simbolica. Accompagnato da sostenitori e giornalisti, Zelaya è arrivato al posto di confine di Las Manos, tra Nicaragua e Honduras, ha attraversato la linea di demarcazione tra i due stati, rimanendo sul suolo honduregno per qualche minuto per poi riattraversare la frontiera sotto lo sguardo minaccioso delle guardie doganali.
    Nel frattempo, nelle città sono scesi in piazza i suoi sostenitori, tenuti però a distanza dal confine, e anche i sostenitori di Micheletti. Quest'ultimo ha accusato Zelaya di essere irresponsabile e di voler fomentare la guerra civile, minacciandolo di arresto immediato se metterà di nuovo piede in Honduras.
    Gli Usa, sebbene appoggino Zelaya, hanno criticato l'iniziativa di oggi. Hillary Clinton lo ha definito "un atto di imprudenza".

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