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    13/07/09

    Ricostruire qualcosa di meglio - L'editoriale di Obama sul WP

    Domenica 12 luglio il "Washington Post" ha ospitato un intervento del presidente Obama. Questa è la traduzione integrale.

    Quasi sei mesi fa, la mia amministrazione è entrata in carica nel mezzo della più grave crisi economica dalla Grande Depressione. In quel momento perdevamo in media 70.000 posti di lavoro al mese. In molti temevano che il nostro sistema finanziario fosse sull'orlo del collasso.
    La rapida e aggressiva azione da noi intrapresa in questi primi mesi ci ha permesso di riportare il nostro sistema finanziario e la nostra economia lontano dal baratro. Abbiamo fatto dei passi per far ripartire i prestiti alle famiglie e le imprese, stabilizzare le maggiori istituzioni finanziarie e aiutare i proprietari di case a pagare i mutui. Abbiamo anche fatto approvare il più radicale piano di recupero economico della nostra storia.
    Sapevamo che The American Recovery and Reinvestment Act non sarebbe bastato da solo a riportare l'economia in piena salute, ma che avrebbe dato l'impulso necessario a frenare la caduta libera. Finora, ha funzionato. Era sin dall'inizio un programma biennale, che continuerà a salvare e crare posti di lavoro in estate e ancora in autunno. Dobbiamo lasciarlo lavorare nel modo in cui è stato pensato, con la consapevolezza che in ogni recessione l'occupazione tende a riprendersi più lentamente di altre attività economiche.
    Sono fiducioso che gli Usa sapranno superare questa tempesta. Ma una volta che avremo ripulito i rottami, la vera questione sarà cosa costruire al loro posto. Anche se salviamo l'economia, insisto nel dire che bisogna ricostuirla meglio di com'era. Perchè se non cogliamo l'attimo per affrontare le debolezze della nostra economia consegneremo noi stessi e i nostri figli a nuove crisi, alla recessione o a entrambi.
    Alcuni ci dicono di aspettare prima di intraprendere le grandi sfide. Preferiscono un approccio graduale pensando che non fare niente sia una soluzione. Ma questa è esattamente la filosofia che ci ha portato a questa situazione. Ignorando le sfide e rimandando le decisioni difficili è ciò che Washington ha fatto per decenni, ed è esattamente ciò che volevo cambiare quando mi sono candidato.
    Adesso è giunto il momento di costruire fondamenta più forti per la crescita, che non solo resistano alle future tempeste, ma che ci aiutino a competere in una economia globale. Per costruire queste fondamenta dobbiamo abbassare i costi delle cure sanitarie che creano debito, creare posti di lavoro entro i nostri confini, dare ai nostri lavoratori le capacità e la formazione adeguata per competere, e prendere le decisioni difficili per abbattere il nostro deficit.
    Stiamo già facendo progressi sulla riforma sanitaria, così come con la legge che ci permetterà di sfruttare l'energia pulita.
    Questa settimana parlerò di come dare ai nostri lavoratori le capacità per competere per questi posti. In un'economia in cui i lavori che richiedono almeno un diploma di college crescono il doppio di quelli che non richiedono titoli di studio, è essenziale continuare gli studi dopo le superiori. E' per questo che ci siamo posti l'obiettivo di portare tutti gli studenti al college entro il 2020. In parte lo faremo aiutando gli americani a potersi permettere l'iscrizione al college. In parte lo faremo rafforzando i college pubblici.
    Crediamo sia il momento di riformare i college pubblici per dare agli americani di tutte le età le abilità e le conoscenze necessarie per poter lavorare in futuro. I college pubblici possono diventare i centri di preparazione al lavoro del 21° secolo, lavorando con le imprese locali per formare le figur professionali di cui c'è richiesta. Possiamo reallocare i fondi per la modernizzazione degli impianti, aumentare la qualità dei corsi on-line e far diplomare 5 milioni di persone in più entro il 2020.
    Fornire agli americani le capacità di competere è un caposaldo di un'ecomia più forte, e, come la sanità e l'energia, non possiamo aspettare. Dobbiamo continuare a sbarazzarci delle macerie della recessione, ma è tempo di costruire qualcosa di meglio. Non sarà facile e ci sarà da prendere decisioni dure che abbiamo rimandato per troppo tempo. Ma le prime generazioni di americani non hanno costruito questo paese con la paura del futuro e limitando i loro sogni. Questa generazione deve dimostrare lo stesso coraggio e determinazione. Credo che ce la faremo.

    © Copyright The Washington Post Company

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