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    09/06/09

    Libano: maggioranza assoluta ai filo-occidentali

    Al termine dello spoglio per le elezioni in Libano, i risultati ufficiali confermano la netta vittoria del blocco filo-occidentale ed anti-siriano capeggiato da Saad Hariri, che molto probabilmente diventerà il prossimo premier.
    I risultati mostrano che la coalizione a guida sunnita capeggiata da Saad Hariri ha ottenuto 71 seggi su 128 in parlamento contro i 57 dell'Alleanza di Hezbollah. Baroud si e' detto soddisfatto riguardo allo svolgimento delle consultazioni nonostante alcuni problemi riscontrati nell'organizzazione. Numerose sono state anche le irregolarità riscontrate durante le elezioni, compreso l'acquisto di voti e la violazione del silenzio stampa da parte dei media. Lo ha denunciato la Lebanese Transparency Association (Lta) che ha monitorato le elezioni con 2500 osservatori in tutto il Paese. Dal rapporto finale emerge che il 21% degli elettori ha dichiarato di aver subito pressioni nella scelta del voto da parte di rappresentati e volontari dei partiti presenti ai seggi. Inoltre sono stati numerosi i casi di aggressioni, verbali e fisiche, scoppiate tra elettori, membri dei diversi partiti ed esercito.
    Il risultato del voto è un duro colpo per Siria e Iran, che sostengono Hezbollah, e una buona notizia per Usa, Arabia Saudita ed Egitto, che appoggiano invece il blocco "14 Marzo", che prende il suo nome dall'enorme manifestazione del 2005 contro la presenza militare siriana.
    ''La nostra speranza e' che il prossimo governo continui sulla strada delle costruzione di un Libano sovrano, indipendente e stabile'' ha commentato il presidente Usa Barack Obama ''C'è un solo standard da seguire per coloro che detengono il potere. Bisogna governare con il consenso e non con la coercizione''.
    Il 39enne Hariri, figlio dell'ex premier Rafik ucciso in un attentato nel 2005 ha dichiarato subito dopo il voto "Non ci sono né vincitori, né vinti. Ha vinto il Libano" e si è detto pronto al dialogo con hezbollah, i grandi sconfitti di queste elezioni, anche a causa della sconfitta del cristiano Michel Aoun, loro alleato, in due importanti circoscrizioni elettorali.
    Pur ammettendo la sconfitta elettorale della sua coalizione, Hezbollah difende la resistenza libanese, definendola “una scelta popolare” che ha trovato riprova nelle urne.
    “Accettiamo i risultati ufficiali con fair-play e in maniera democratica”, ha detto il segretario generale del movimento sciita, Hassan Nasrallah, precisando che "la scelta delle resistenza non è la scelta di un gruppo armato, ma una scelta popolare confermata dal voto".

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