Il Giramondo su Twitter

    follow me on Twitter

    14/05/09

    India - In testa il partito di Sonia Gandhi

    Il partito del Congresso di Sonia Gandhi e' in testa alle elezioni indiane, secondo un exit poll diffuso dalle televisioni indiane. Il partito della Gandhi e i suoi alleati riuniti nella United Progressive Alliance (Upa) avrebbero dai 195 ai 201 seggi; la National Democratic Alliance, guidata dalla destra nazionalista indu' del Bharatiya Janata Party, dai 189 ai 195 seggi. Se cosi' fosse, nessuno dei due grandi schieramenti avrebbe la maggioranza necessaria per governare, 272 seggi (Fonte: Ansa).
    Le elezioni sono durate un intero mese, suddivise in cinque tornate elettorali, e i risultati definitivi sono attesi sono per sabato. Si stima che ben 714 milioni di elettori, dei 750 aventi diritto, abbiano depositato la scheda negli 828mila seggi.
    Il risultato incerto delle elezioni è dovuto anche all'inedita quantità di partiti che si sono presentati ai nastri di partenza: tra questi, i due partiti così detti nazionali, l’India National Congress (Inc) ed il Bharatya Janata Party (Bjp); i tre partiti comunisti che sono ben rappresentati in Kerala e West Bengal e presenti in molti altri stati; i nuovi partiti dei fuori-casta sviluppatisi nell’ultimo ventennio ed al governo nel Bihar ed in Uttar Pradesh (Fonte: Asianews).
    Le due alleanze che prima costituivano il governo, United Progressive Alliance (UPA) e l’opposizione National Democratic Alliance (NDA) si sono praticamente dissolte, con qualche eccezione, ed ogni partito si è presentato da solo all’elettorato.
    Se i sondaggi dovessero essere confermati, al partito della Gandhi toccherà l'onere e l'onore di cercare di mettere insieme una maggioranza per formare il governo per i prossimi cinque anni. Rientrebbero in gioco quindi i partiti minori, e si potrebbe andare incontro ad alleanze eterogenee tra partiti laici e partiti religiosi, come il Bjp, o ad un ritorno al governo dei comunisti, che per quattro anni sono stati al governo col partito del Congresso e poi l’hanno lasciato per protesta contro il patto nucleare con gli Stati Uniti, e ora invece parlano di una possibilità di governo senza Congress e senza Bjp, con un’alleanza coi partiti dei fuori-casta. Oppure i comunisti potrebbero rientrare nel Congress, ma come condizione vorrebbero un nuovo premier al posto di Manmohan Singh.

    Nessun commento:

    Posta un commento