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    21/05/09

    Turchia, la nuova meta di Al Sadr

    Non si vedeva in pubblico dal 2007 Muqtada al Sadr, il leader sciita iracheno che nel 2003 con le sue milizie organizzò la più ferrea resistenza alle truppe americane e, in seguito, all'insediamento del nuovo governo.
    Come si ricorderà, fu proprio la chiusura del suo giornale da parte dell'amministrazione provvisoria americana a causare la più grande rivolta popolare in Iraq dopo la fine del regime di Saddam Hussein.
    Dopo una breve alleanza con il governo, nel 2007 si è autoesiliato in Iran, dove a quanto risulta dai rapporti dell'intelligence americana, avrebbe studiato per diventare ayatollah. Ora, dopo aver rifuggito le apparizioni pubbliche per due anni, al Sadr è ricomparso i primi di maggio ad Ankara, dove è stato protagonista di due incontri ufficiali con il presidente Gul e con il premier Erdogan.
    Cosa ha spinto al Sadr in Turchia? Dopo l'incontro non sono stati rilasciati commenti nè comunicati ufficiali (ma la visita, come si vede dalla foto, è stata tutt'altro che segreta). Secondo il quotidiano iracheno Azzaman, che riporta indiscrezioni anonime, argomento dei colloqui fra il leader sciita iracheno e i vertici turchi sarebbero stati la situazione della sicurezza in Iraq e l’evolversi dei rapporti fra i due Paesi.
    Secondo un esponente di spicco del movimento di Sadr, Haidar al-Turfi, Muqtada sarebbe andato in Turchia da Tehran per incontrare una delegazione proveniente da Najaf dove il movimento ha il suo quartier generale. Argomento dei colloqui sarebbe stato il futuro dell’Iraq. Non è escluso, e questa è l'ipotesi più interessante, che al Sadr si stia preparando per le elezioni politiche che si terranno in Iraq tra la fine di quest'anno e l'inizio del 2010, e che quindi abbia iniziato ad allargare la propria base e a farsi di nuovo vedere in pubblico evitando di legare troppo la propria immagine a quella dell'Iran. Il movimento sadrista in passato era legato alla United Iraqi Alliance (guidata dall'attuale premier al Maliki) e ora starebbe cercando nuove alleanze, ma non punterebbe a strutturarsi come partito per non alienarsi il sostegno popolare.
    La visita di Sadr in Turchia, però, ha avuto anche un altro risvolto, legato alla sicurezza e all'economia della regione del Kurdistan iracheno. Sadr si sarebbe offerto come mediatore per la delicata situazione di Kirkuk, contesa tra curdi, arabi e turcomanni ed oggetto di molteplici attentati e scontri nelle ultime settimane.

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