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    14/04/09

    Thailandia - La protesta diventa rivolta

    Era cominciata come una protesta di alcune centinaia di persone contro il vertice dell’Associazione delle nazioni del Sudest asiatico (Asean) a Pattaya, a 145 chilometri da Bangkok, ed era riuscita ad annullare il vertice e a far scappare i capi di stato asiatici in fretta e furia. In pochi giorni la protesta è però diventata una rivolta contro il governo guidato dal primo ministro Abhisit Vejjajiva, insediatosi poche settimane fa ma già inviso alle "Camicie rosse" he sostengono l’ex premier Thaksin Shinawatra.
    Per tutta risposta, il primo ministro ha reagito con il pugno di ferro. Le truppe thailandesi hanno sparato ripetutamente in aria nel centro di Bangkok, costringendo poi i manifestanti che a liberare un importante snodo del traffico, in una prima manifestazione di forza da quando è stata dichiarata l'emergenza.
    Le forze di sicurezza hanno arrestato numerose persone, tra cui Arismun Pongreungrong, un cantante molto popolare tra i rivoltosi che ritengono l’attuale primo ministro un usurpatore rivogliono al potere l’ex premier.
    Shinawatra, l'uomo più ricco del Paese ed ex premier in esilio volontario, era il magnate dei media ed è stato destituito da un colpo di stato nel 2006, oltre ad essere stato condannato a due anni di carcere dalla Corte suprema per aver violato la legge sul conflitto di interessi mentre era premier, fatto che lo ha spinto a lasciare il paese.
    Dal suo esilio volontario, Shinawatra ha però organizzato il suo rientro fomentando le proteste grazie all'influenza che ha ancora sui mezzi di comunicazione thailandesi, apparendo in collegamento con le piazze in cui nasceva la protesta e continuando ad inviare messaggi ai propri sostenitori anche in questi giorni di scontri.
    Shinawatra, politico populista inviso alla casa reale thailandese, è particolarmente amato dalle fasce più povere della popolazione e nelle zone rurali, anche per merito delle sue riforme che hanno instaurato nel paese un primo tentativo di stato sociale a favore delle classi più debole. Queste riforme hanno però spesso sconfinato in corruzione vera e propria, e Shinawatra, grazie alle sue immense ricchezze, ha finanziato in prima persona i contadini delle zone rurali pagando in pratica per i loro voti, e mascherando questo voto di scambio sotto forma di una rete di prestiti per aiutare le classi più povere e rimettere in moto l'economia.
    Per quanto l'ex premier possa godere di molte risorse, le sue "camicie rosse" non possono però permettersi di affrontare una protesta che duri ad oltranza, anzhe per la mancanza di armi e di appoggi nell'esercito.

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