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    07/05/09

    Conferenza di Aipac: riprendono i negoziati di pace?

    In un breve intervento non programmato alla Conferenza Aipac (la più influente organizzazione ebraica americana) di Washington, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, parlando via satellite da Gerusalemme, ha detto di volere la pace con gli arabi e di essere pronto a riprendere al più presto i negoziati con i palestinesi. "Vogliamo una normalizzazione dei rapporti economici e diplomatici" con i nostri vicini, ha detto il premier israeliano, che il 18 maggio prossimo incontrerà il presidente americano Barack Obama alla Casa Bianca. "Vogliamo la pace con il mondo arabo, ma la vogliamo anche con i palestinesi, questa pace che sfugge da 30 anni. Sei premier israeliani e due presidenti americani non sono riusciti a raggiungere questa pace", ha ricordato (Fonte: Rai News 24). "Il nuovo approccio che propongo - ha spiegato - segue una triplice via verso la pace: politica, di sicurezza ed economica". "La via politica - ha proseguito Netanyahu - è che noi siamo pronti a riprendere i negoziati di pace senza indugio e senza pre-condizioni, e prima sarà meglio sarà".
    Stessa posizione ribadita alla conferenza dal leader dell'opposizione Tzipi Livni, che ha lanciato un monito contro il "perdere altro tempo" e ha chiesto la ripresa del negoziato di pace con i palestinesi. Sottolineando che la corsa al riarmo dell'Iran spaventa non solo lo Stato ebraico ma anche i Paesi arabi, la Livni ha detto che questa situazione regionale "ha aperto nuove possibilità per alleanze tra Israele e gli Stati arabi pragmatici, consapevoli che non e' Israele la fonte dei problemi in Medio Oriente". Per questo motivo, ha aggiunto l'ex ministro degli Esteri, il governo Netanyahu non deve cercare di guadagnare tempo ma, al contrario, deve accelerare le trattative con i palestinesi.
    Alla stessa conferenza ha parlato anche il vicepresidente americano Joe Biden, che ha lanciato un appello affinche' i militanti palestinesi rilascino immediatamente e senza condizioni il soldato isareliano Gilad Shalit, prigioniero di Hamas dall'estate del 2006, invitando pero' Israele a lavorare verso la formazione di uno stato Palestinese accanto a quello ebraico e chiedendo alle autorita' di Tel Aviv di metter fine agli insediamenti in Cisgiordania. Biden ha affermato che ''Israele deve lavorare verso una soluzione a due Stati; fermare la costruzione di nuovi insediamenti; smantellare gli avamposti esistenti e permettere liberta' di movimento ai palestinesi''.
    Fredde le reazioni palestinesi. "Le dichiarazioni del primo ministro israeliano davanti all'Aipac sono ambigue e insufficienti", ha detto all'Afp Nabil Abu Rudeinah, portavoce del presidente palestinese Abu Mazen. Secondo il portavoce di Abu Mazen, "un desiderio sincero di pace deve tradursi nell'accettazione di una soluzione basata sui due Stati e il blocco della colonizzazione". Ogni proposta "non conforme alle risoluzioni internazionali è inaccettabile", ha aggiunto. Il negoziatore palestinese Saeb Erekat ha detto a sua volta che l'Autorità Palestinese esige la ripresa dei negoziati di pace sulle questioni fondamentali "a partire dal punto in cui sono giunti" sotto il governo dell'ex premier Ehud Olmert, a cui è subentrato Netanyahu il 1 aprile scorso.

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