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    18/05/09

    Sri Lanka - Si arrendono le tigri Tamil

    Si è conclusa evitando un ulteriore bagno di sangue la già fin troppo cruenta battaglia tra l'esercito regolare dello Sri Lanka e i ribelli delle "Tigri Tamil", ovvero le Tigri per la liberazione della patria Tamil, il gruppo secessionista che per decenni ha combattuto il governo cingalese per conquistare la secessione e fondare una repubblica socialista nel nord est dell'ex Ceylon.
    L'ultima fase della rivolta ha visto l'esercito governativo costringere i ribelli a rifugiarsi nell'ultima fetta del loro territorio ancora in loro possesso. La situazione è stata particolarmente drammatica per la presenza di numerosi civili tamil assieme ai combattenti. Questi civili non sono riusciti a scappare dai territori di battaglia, e molti, secondo il governo di Colombo, sono stati presi come ostaggio dalle Tigri.
    I siti d'informazione vicini ai ribelli hanno denunciato l'uccisione di quasi 2.000 persone negli ultimi tre giorni di combattimenti, e le tragiche condizioni in cui erano costretti i civili e i medici delle organizzazioni internazionali. Quest'ultimo aspetto è stato confermato in parte dalla Croce Rossa, che ha ammesso l'impossibilità di operare nel territorio.
    Il presidente cingalese Mahinda Rajapksa ha rifiutato ogni proposta dell'Onu di una tregua per far evacuare i civili, e ha stretto d'assedio i ribelli superstiti fino a costringerli alla resa. Inizialmente i tamil avevano minacciato un suicidio di massa, poi il movimento ha dichiarato di aver cessato le ostilità contro le truppe governative per "salvare la vita della nostra gente", mettendo così fine a più di 60 anni di lotta armata.
    Dal 1948, da quando l'allora Ceylon ha ottenuto l'indipendenza dalla Gran Bretagna, gli induisti tamil (il 18% della popolazione), è iniziata la lotta, che ha conosciuto un "salto di qualità" nel 1970, con l'inizio della campagna secessionista, e nel 1976 con la fondazione del movimento Ltte da parte di Velupillai Prabhakaran. tra guerre civili e attentati, la rivolta ha ucciso più di 70mila persone, capi di stato e ministri compresi, fino a quest'anno, quando l'esercito ha lanciato l'offensiva finale.
    Anche se le Tigri si sono ufficialmente arrese, il loro capo supremo Prabhakaran è ancora uccel di bosco. Dopo la resa dei ribelli, uno dei responsabili del movimento ha ammesso che il leader è ancora nel nord est del paese ed è pronto a partecipare a un processo di pace. La sorte del capo delle Tigri rimane comunque dubbia: alcuni garantiscono che è vivo con i suoi combattenti, altri pensano che si sia suicidato o sia fuggito. Il ministero della Difesa ha segnalato che le truppe non hanno finora trovato traccia di lui avanzando sul campo.
    Update: Il capo storico dei ribelli separatisti Tigri Tamil (Ltte), Vellupillai Prabhakaran, e' morto, ha detto un responsabile militare cingalese. L'alto responsabile militare, che ha chiesto l'anonimato, ha detto che Prabhakaran e' stato ucciso mentre cercava di fuggire nascosto in un'ambulanza dalla minuscola enclave di meno di un chilometro quadrato dove sono confinate le Tigri Tamil.

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