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    14/03/09

    Diario della settimana

    Pakistan: rivolta nella capitale Islamabad e nelle princiapli città del Paese, dopo che le forze di sicurezza hanno arrestato migliaia di avvocati e di oppositori politici che stavano partendo per la "Lunga marcia" di protesta contro il governo Zardari. Nawaz Sharif, leader della Lega musulmana, principale partito d'opposizione, ha però assicurato che la marcia si terrà ugualmente. Una delle cause scatenanti delle proteste è stata la destituzione del presidente della Corte Suprema decisa da Zardari, vedovo di Benazir Bhutto e presidente del Pakistan dallo scorso settembre. Tutto questo nelle stesse ore in cui gli aerei Predator statunitensi bombardavano il campo d'addestramento del comandante talebano Fazal Saeed nell'area tribale di Kurram (il settimo raid del 2009, il 46° in sette mesi).

    Iraq: L’ex-vice primo ministro iracheno Tareq Aziz è stato condannato a 15 anni di carcere per il suo ruolo nell’esecuzione di dozzine di commercianti accusati di aver infranto le leggi sul controllo dei prezzi nel 1992. Il tribunale ha inoltre condannato a morte due fratellastri di Saddam Hussein, Watban Ibrahim al Hassan, ex ministro degli interni, e Sebawi Ibrahim al Hassan, direttore dei servizi di sicurezza, per il loro coinvolgimento nello stesso crimine.
    Il verdetto arriva a meno di due settimane da un’altra sentenza dell’alto tribunale iracheno, che ha scagionato Aziz nel processo per l’uccisione di musulmani sciiti nel 1999, processo che ha visto il cugino di Saddam, Ali Hassan al-Majeed, detto "Alì il chimico" ricevere una terza condanna a morte.

    Francia: I lavoratori di un impianto della Sony nella Francia sudoccidentale hanno trattenuto una intera notte l'amministratore delegato del ramo francese del gruppo per chiedere migliori termini di licenziamento quando la struttura chiuderà in aprile.
    Serge Foucher e diversi altri dirigenti Sony sono rimasti bloccati nell'impianto a Pontonx-sur-l'Adour per una notte e sono stati rilasciati a metà mattina, dopo che lo staff, che ieri ha chiuso la strada di accesso all'impianto con tre tronchi, ha ottenuto garanzie per un nuovo round di negoziati. Secondo fonti sindacali, l'ad del gruppo si era recato ieri nella sede di Pontnox-sur-l'Adour per incontrare i 311 dipendenti un'ultima volta prima delle chiusura dell'impianto. I lavoratori, ritenendo che l'azienda ignorasse le loro richieste, hanno quindi trattenuto il dirigente nella sala riunioni dove ha passato la notte, ha detto oggi il delegato sindacale Patrick Hachaguer. "Non vuol sentire - aveva dichiarato ieri il sindacalista - e noi non abbiamo trovato altra soluzione".

    Giappone: Il Giappone ha protestato duramente contro l’annunciato lancio da parte della Corea del Nord di un satellite. Tokyo ha anche avvertito che potrebbe abbattere l’oggetto spaziale che, come ha reso noto Pyongyang, dovrebbe sorvolare lo spazio aereo nipponico. Il governo di Tokyo ha poi demarcato due aree di “pericolo” al largo delle coste nazionali. La Corea del Nord ha fornito alle agenzie dell’Onu le coordinate delle zone in cui i vettori del satellite per le comunicazioni di tipo Kwangmyongsong-2, dovrebbero cadere, svelando così l’intenzione di far sorvolare al missile per la messa in orbita del satellite i cieli giapponesi. Il lancio è previsto tra il 4 e l’8 aprile. Pyongyang ha ricordato la trasparenza delle proprie procedure. L’agenzia di stato Nkcna (North Korea Central News Agency) ha riferito che il governo nordcoreano ha recentemente siglato il Trattato sullo spazio extra-atmosferico e la Convenzione sugli oggetti lanciati nello spazio extra-atmosferico al fine di “contribuire al rafforzamento della fiducia internazionale e della cooperazione pacifica per la ricerca spaziale e il lancio di satelliti”.

    Iraq: E' stato condannato a tre anni di carcere Muntazar al Zaidi, il giornalista iracheno che il 14 dicembre lanciò le sue scarpe contro George W. Bush, nel corso della sua ultima conferenza stampa in Iraq da presidente degli Stati Uniti.
    Il giornalista, che in patria è un eroe, rischiava 15 anni di carcere se il suo gesto fosse stato considerato un attentato a un capo di stato straniero. I suoi legali hanno comunque annunciato un ricorso in appello.

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