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    25/04/09

    Diario della settimana

    Sudafrica: Le elezioni in Sud Africa, anticipate dai problemi giudiziari del favoritissimo Zuma, si chiudono con una vittoria schiacciante del partito di maggioranza, l'African National Congress (ANC), che ha ottenuto però poco meno di due terzi dei seggi in parlamento (fermandosi al 65,9%). Jacob Zuma, che vede ormai vede così riconfermata la carica, non potrà quindi attuare modifiche alla Costituzione, per le quali è richiesta la maggioranza qualificata dei due terzi. Nonostante una flessione di circa cinque punti percentuali rispetto alle precedenti consultazioni, il partito degli ex liberatori dimostra, per la quarta volta su quattro elezioni, di avere ancora un grande appeal tra l’elettorato. All'opposizione, l'Alleanza Democratica con il 16% dei voto ed il Congress of the People (COPE) con il 7,6%.
    In settimana, a fare campagna elettorale per Zuma ci ha pensato anche Nelson Mandela, in una delle sue rarissime apparizioni pubbliche. Questo impegno ha permesso di scongiurare il rischio di astensionismo, unico motivo di suspence per delle elezioni dall'esito scontatissimo.

    Islanda: si svolgono oggi le elezioni in Islanda, elezioni anticipate dopo la caduta del governo a causa della gravissima crisi economica che ha portato il paese in bancarotta. L'attuale governo di sinistra ad interim è dato largamente favorito, secondo due sondaggi. I socialdemocratici ottengono il 31,8% dei consensi, mentre i loro alleati, il movimento Sinistra-Verdi, riceve il 24,1% delle preferenze, secondo una prima ricerca realizzata dal giornale Frettabladid tra lunedì e mercoledì su un campione di 3.600 persone. Il Partito per l'indipendenza, dell'ex premier conservatore Geir Haarde, raccoglie invece il 21,9% dei consensi, secondo il sondaggio, un risultato ancora più basso del minimo storico raggiunto nel 1987 (27%). Un secondo sondaggio, condotto dall'istituto Capacent-Gallup, sempre tra lunedì e mercoledì, ma su un campione di 2.380 persone e pubblicato su Morgunbladid, i socialdemocratici ottengono il 29,2%, i Sinistra-Verdi il 27,2%, e il Partito per l'Indipendenza il 23,6%. Alle ultime elezioni islandesi, nel maggio 2007, il partito di destra vinse con il 36,6% dei voti, contro il 26,8% dei social-democratici e il 14,3% del movimento ecologista.
    Se la previsione venisse confermata dai risultati, la coalizione di centro-sinistra di avvierebbe a governare con una comoda maggioranza in parlamento

    Sri Lanka: un team dell'Onu per risolvere le emergenze umanitarie sarà inviato immediatamente in Sri Lanka. "Molte vite umane sono state sacrificate, non c'è altro tempo da perdere", ha commentato Ban Ki Moon.
    La decisione arriva in un momento in cui l'esercito regolare ha sfondato le linee dei ribelli Tamil penetrando nella "Safe zone". Come risultato, folle di civili tamil hanno abbandonato la zona in cerca di rifugio. Il governo di Colombo ha definito questa fuga "la più grande operazione di liberazione di ostaggi mai fatta al mondo". Fonti vicino ai ribelli parlano invece di sfollati in fuga dai bombardamenti governativi e di centinaia di morti. "Ora che non si possono più fare scudo dei civili, per le Tigri è finita", ha dichiarato il presidente Mahinda Rajapakse. Velayudam Dayanidi, il principale portavoce dei ribelli delle Tigri Tamil si è arreso. Resta invece avvolta nel mistero la posizione del capo supremo dei ribelli, Velupillai Prabhakaran, che non dà sue notizie da circa 18 mesi.

    Paraguay: il presidente del Paraguay Fernando Lugo, ex vescovo cattolico, è al centro di uno scandalo sessuale scatenato da diverse domande di riconoscimento della paternità nei suoi confronti.
    Lugo, che ha 57 anni, ha riconosciuto il 13 aprile la paternità di un bambino di due anni, concepito quando il presidente vestiva ancora l'abito vescovile. Da allora, altre due donne hanno sostenuto di aver avuto figli con lui, sollevando un grave scandalo nel più povero dei paesi del Sudamerica, dove il 90% della popolazione è di religione cattolica. Lugo ha però detto di non volersi dimettere e ha denunciato gli "intrighi" dei suoi oppositori, furiosi per aver perso il controllo del governo dopo 61 anni. "Per avere la presidenza, dovranno aspettare una vittoria legittima in libere elezioni, come abbiamo fatto noi", ha detto Lugo.

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