Il Giramondo su Twitter

    follow me on Twitter

    09/04/09

    Iran - Incriminata giornalista americana

    I rapporti tra Iran e Stati Uniti, che sembravano sulla via della distensione, vengono messi nuovamente a dura prova da una vicenda che corre pericolosamente sul filo dell'incidente diplomatico.
    Una giornalista irano-americana, detenuta in Iran, è stata formalmente accusata di spionaggio, secondo un'agenzia iraniana. Roxana Saberi, una 31enne nata negli Stati Uniti da padre iraniano e madre giapponese e collaboratrice della Bbc, della National Public Radio e di altri media, è stata arrestata a gennaio perchè secondo le autorità iraniane lavorava "illegalmente" nel Paese ed ha continuato le sue attività anche dopo che il governo le aveva ritirato il tesserino giornalistico.
    E' stato il viceprocuratore della Corte rivoluzionaria di Teheran Hassan Haddad ad annunciare l'incriminazione, per un reato che nella Repubblica islamica può comportare la condanna a morte.
    Il governo iraniano ha negato che la Saberi sia una cittadina americana: Haddad ha affermato che "si tratta di una cittadina iraniana e non esistono prove che sia in possesso di un'altra cittadinanza". "Comunque - ha aggiunto il viceprocuratore - anche se avesse un'altra cittadinanza, ciò non avrebbe alcuna influenza sul procedimento giudiziario". "Stava conducendo attività di spionaggio spacciandosi per giornalista e ha accettato le accuse", ha detto Haddad, secondo quanto riferisce l'agenzia Isna. Il governo iraniano ha quindi ritirato il tesserino alla Saberi per poi accusarla di svolgere clandestinamente l'attività giornalistica accomunandola allo spionaggio.
    Il giudice incaricato del caso ha detto alla tv di Stato: "Il giornalismo per questa accusata... era una copertura per raccogliere informazioni e notizie di intelligence e trasferirle ai servizi segreti americani". La tv ha peraltro dato solo il cognome del giudice, Heydarifard. Il processo inizierà la settimana prossima.
    Preoccupate le reazioni dagli Usa, che hanno interrotto i rapporti con Teheran circa 30 anni fa, subito dopo la rivoluzione islamica del 1979. A Washington, il segretario di Stato Hillary Clinton ha espresso forte preoccupazione per la notizia e ha chiesto l'immediato rilascio della reporter.
    ''Siamo profondamente preoccupati per le notizie che abbiamo appreso'', ha affermato l'ex first lady durante una riunione diplomatica a Washington, aggiungendo che gli Stati Uniti hanno chiesto al governo svizzero di raccogliere qualche altra informazione considerata l'assenza di un'ambasciata americana a Teheran. ''Continuerò, così come farà il resto del Dipartimento di Stato, a seguire il caso molto da vicino e chiediamo che venga rilasciata e possa tornare dalla sua famiglia presto'', ha aggiunto.
    Intanto le autorità iraniane hanno consentito ai genitori della Saberi di vedere la ragazza, detenuta da gennaio nel carcere di Evin. L'avvocato Khorramshahi ha detto, più tardi, che la donna è in buona salute, fisica e psicologica. Evin è la prigione dove i gruppi a favore dei diritti umani sostengono che l'Iran porti i suoi prigionieri politici.

    Nessun commento:

    Posta un commento