Momento clou e fuori programma del vertice è stato l'incontro tra Obama e Chavez, il presidente venezuelano finora capofila della fazione più avversa agli Usa, e che fino a poche settimane fa non aveva risparmiato critiche allo stesso Obama.
I due si sono invece incontrati e stretti calorosamente la mano come vecchi amici. E' stato proprio Chavez a dire a Obama di voler essere suo amico, e immediatamente lo staff del presidente venezuelano ha diffuso l'immagine dell'incontro, che ha poi fatto il giro del mondo. Nell'incontro c'è stata anche una piccola gaffe: Chavez ha regalato a Obama il libro "Le vene aperte dell'America Latina", un saggio dello scrittore uruguayano Eduardo Galeano molto critico sullo sfruttamento statunitense delle risorse sudamericane. Il fatto che Obama abbia accettato il regalo ha suscitato le critiche della destra statunitense, secondo cui un tale dono rappresenterebbe un insulto. Obama inizialmente ha creduto che il saggio fosse stato scritto dallo stesso Chavez, e perciò ha contraccambiato regalando al venezuelano uno dei suoi libri.
Dopo il vertice - e l'incontro di Chavez con la Clinton - il governo di Caracas ha dichiarato di volersi adoperare per ripristinare al più presto le relazioni diplomatiche con gli Usa, interrotte dallo scorso settembre. L'ambasciatore venezuelano tornerà presto a Washington, e sembra che anche gli Usa faranno tornare il loro rappresentante in Venezuela.
Più critico il presidente boliviano Evo Morales, che ha detto "Se Obama mantiene la parola data, va bene", ma si è anche lamentato perchè finora nel suo paese non si e' notato alcun cambio nell'atteggiamento di Washington.
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