Dopo la convocazione della riunione Wagner si è visto costretto a farsi da parte, e dal Vaticano è arrivato il via libera con la formula tradizionale della "dispensa": "Il Santo Padre ha dispensato il reverendo monsignor Gerhard Wagner dall’accettare l’ufficio di vescovo ausiliare di Linz". Il pontefice ha così autorizzato Wagner a dimettersi, accogliendo così una sua lettera scritta sull’onda delle pressioni ricevute. Il sacerdote aveva ammesso di essersi dimesso «nell'interesse e per il bene della Chiesa» alle luce delle pesanti critiche, previa consultazione col vescovo di Linz.
I vescovi austriaci hanno accolto con favore la decisione e, in una nota, hanno detto di sperare ''che si riesca a migliorare gli insufficienti processi comunicativi anche in Vaticano, in modo che il servizio universale del Papa non venga coperto da ombre".
Quanto alla ''questione della nomina dei vescovi'', si legge nella lettera, essa ''e' cosi' significativa, perche' a meta' degli anni Ottanta in Austria essa e' stata legata a parecchi problemi. Troppe sono state le controversie legate alla nomina di vescovi, troppo dolorosi i conflitti e le crepe esplose nella Chiesa. Per questo motivo c'e' tanta sensibilita' in materia. E' fuori questione che al Papa spetta la libera nomina dei vescovi. I vescovi - prosegue il testo - non desiderano alcun ritorno al passato, nel quale, come accadeva nel 1918, era il Kaiser a nominare i vescovi. Ne' un 'voto popolare' dei vescovi eviterebbe conflitti e partigianerie. Noi vescovi siamo convinti che il processo di scelta e di esame dei candidati previsto dal diritto ecclesiastico da' buoni risultati se questo processo viene effettivamente viene rispettato. Perche' prima che il Santo Padre prenda l'ultima decisione, ci devono essere fondamenti affidabili e ampiamente provati sui quali egli possa appoggiarsi''.
Il caso Wagner assomiglia, anche se per motivi opposti, alla vicenda del vescovo polacco Wielgus. Nominato da Papa Ratzinger nuovo arcivescovo di Varsavia nel gennaio 2007, fu costretto alle dimissioni poco prima di prendere possesso della cattedrale per avere collaborato, in passato, con il regime comunista.
Fonte: Ticinonews, Il Messaggero
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