Russia - Nikita Y. Belykh, 33enne leader dell'opposizione liberale, sorprendendo i suoi stessi sostenitori ha deciso di andare a lavorare per il premier Vladimir Putin al Cremlino. Belykh, che negli ultimi anni ha condotto una strenua campagna contro l'ex presidente - oggi primo ministro -scrivendo anche poemi in cui lo definiva autocratico, autoritario, aggressivo e dittatoriale, ha detto di sentirsi stanco e avvilito per essere continuamente sotto il controllo dei servizi segreti e di essere arrestato dopo ogni manifestazione. Perciò ha accettato il posto che Putin gli ha offerto a dicembre, lasciando la già malmessa opposizione in una situazione di sbandamento e frustrazione, sottolineata dalle parole dellos tesso Belykh "Uno o due anni fa speravo ancora in un cambiamento politico, ma le elezioni del 2007 e del 2008 hanno dimostrato che quelle erano solo illusioni".
Ora i vari leader dell'opposizione liberare russa si sono riuniti nel movimento capeggiato dall'ex campione di scacchi Garry Kasparov e dall'ex vice premier Boris Nemtsov.
Iraq - Non ci sono ancora i risultati definitivi delle elezioni provinciali (bisognerà aspettare almeno altre due settimane) la Da'wa, coalizione del premier Nouri al Maliki, sembra essere il partito che si aggiudichera' la maggior parte dei 440 seggi in ballo in 14 dei 18 consigli. Il primo a fare le spese della vittoria di al Maliki e' il partito sciita rivale, nonche' partner di governo, il Consiglio supremo islamico, che rischia di perdere almeno 5 delle province che controllava nel sud del Paese. Ma la vera novita' di queste elezioni provinciali e' la rimonta dei partiti laici, molti dei quali legati al vecchio regime di Saddam Hussein. Non si spengono però le polemiche nella provincia dell'al-Anbar. La commissione elettorale di Baghdad ha deciso di riportare in zona le urne elettorali, per procedere al conteggio in presenza dei candidati.
Holder è stato un implacabile pubblico ministero ma anche un attivista per i diritti civili e difensore pro bono di giovani neri. La sua nomina è vista come la migliore opportunità dopo decenni di sanare l'ingiustizia sociale nel sistema giudiziario americano, l'ambito dove le differenze razziali sono più gravi.
Madagascar - E' tornata la calma nella capitale del Madagascar, Antananarivo, dopo le violenze degli scorsi giorni a seguito degli scioperi generali promossi dal sindaco della città, Andry Rajoelina, poi destituito dal ministero dell'interno. Rajoelina ha ora fatto sapere di aver presentato all'Alta corte costituzionale una richiesta formale di destituzione del presidente Marc Ravalomanana, accusato di cattiva gestione dei fondi pubblici e di rappresentare una minaccia per la giovane democrazia del Paese.
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