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    09/02/09

    Vista da lontano - Il "pagano" Berlusconi diventa l'uomo della provvidenza

    da El Pais

    Il drammatico caso di Eluana Englaro passerà alla storia d'Italia. Non solo per le ragioni più drammatiche, ma soprattutto per la miracolosa trasformazione che ha operato nel primo ministro più liberale e mondano (secondo una sua stessa definizione) che il paese abbia mai avuto. Sivlio Berlusconi, divorziato, donnaiolo, adultero confesso e accumulatore di potere e ricchezze senza fine, ha visto la luce. In 17 anni non aveva mai pronunciato in pubblico una sola parola sulla Englaro. In 48 ore, si è convertito nel più grande agitatore pro-life in un paese in cui questo tipo di voci abbondano.
    Calato nel nuovo personaggio, Berlusconi ha attaccato tutto ciò che gli è capitato a tiro. I medici che quel giorno hanno sospeso l'alimentazione artificiale ad Eluana, accusati di "crudeltà". Chi gli chiedeva di rispettare la sentenza emessa dalla Cassazione, accusato di far parte di "una cultura della morte e dello statalismo" (mentre lui rappresenta "la cultura della vita e della libertà"). E il padre della ragazza, a cui ha riservato questa perla "Mi dicono che Eluana ha un bell'aspetto, funzioni vitali attive, il ciclo mestruale... Se fosse mia figlia non potrei staccarle la sonda". [...]
    L'obiettivo, dichiarato già altre volte, è quello di cambiare la Costituzione per ridurre il potere, già molto limitato, del presidente della Repubblica. Perchè questi, ha spiegato Berlusconi, "non si attribuisca poteri che sono del capo del Governo".
    L'iniziativa ha avuto inizio venerdì. Emettendo il decreto per salvare Eluana, Berlusconi ha scavalcato il ruolo costituzionale del presidente, Giorgio Napolitano, e la legittimità di conseguenza della Cassazione. Il decreto ha avuto un effetto devastante, scaricando sul capo dello stato la responsabilità morale di decidere in merito alla morte della donna, e dato il via al Vaticano, che non ha tardato dieci minuti a dire quanto era stato "deluso" da Napolitano.
    Il presidente ha rifiutato di firmare, come annunciato, perchè il decreto era chiaramente incostituzionale e tentava di annullare una sentenza inappellabile. Berlusconi allora ha convocato d'urgenza il Parlamento facendo pressioni sui presidenti di Senato e Camera per approvare un disegno di legge in tempi record. Inoltre ha annunciato che cambierà la Costituzione se non gli consentirà di governare con i decreti.
    Tutto questo, arricchito da esternazioni. La più grave è quella con cui Berlusconi ha accusato la lettera inviatagli da Napolitano di essere un invito all'eutanasia. Il presidente, pazientemente, non ha replicato, e Berlusconi ha poi smentito di aver detto quello che aveva detto.[...]
    Ha poi detto di voler "chiarire la Costituzione" perchè, dice "fu scritta da forze ideologizzate e di ispirazione filo-sovietica".[...]
    Nel frattempo l'opposizione, piena di cattolici, è divisa in due. Gruppi di cittadini hanno inondato il web di proteste contro il colpo di mano del premier. Alcuni criticano l'ingerenza della Chiesa al grido di "Governo italiano, decreto Vaticano", altri protestano per la "vergognosa" frase di Berlusconi ("Eluana potrebbe avere dei figli"), e tutti difendono Napolitano come garante dello Stato di Diritto. Vedremo per quanto tempo.

    © Diario EL PAÍS S.L. -

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