Il primo tentativo, a dicembre del 2007, non era andato a buon fine in quanto i venezuelani avevano respinto la proposta, ma Chavez non si è dato per vinto, e passati 15 mesi è ritornato alla carica ed ha ottenuto una netta vittoria, 54% contro il 45% dei no. Appena ufficializzato il risultato, Chavez ha annunciato che nel 2012 si ricandiderà per un terzo mandato di sei anni "Oggi abbiamo aperto i cancelli per il futuro" ha affermato il presidente affacciato al balcone della sua residenza.
I sostenitori di Chavez affermano che l'abolizione del limite di mandato permetterà al Venezuela di essere una democrazia compiuta e di decidere per quanto tempo rieleggere uno stesso leader. Di parere contrario è l'opposizione, che teme a questo punto un ritorno all'autoritarismo, con elezioni trasformate in pure formalità.
Il New York Times, in un editoriale di oggi, affronta invece le conseguenze di questo risultato per la politica estera dell'amministrazione Obama. Il rafforzamento di Chavez, un leader che ha costruito le sue fortune contrapponendosi in maniera decisa e provocatoria agli Usa, apre una nuova sfida per il nuovo presidente americano, soprattutto per quanto riguarda il petrolio, di cui il Venezuela è uno dei maggiori produttori nell'area.
1 commento:
Uhm.... Dopo che era andata buca la prima volta, ci ha riprovato. Se fosse fallito anche questa volta, ci avrebbe provato ancora?
Non mi sembra una mossa molto democratica.
E ultimamente, in politica estera, sembra che Obama non stia prendendo le distanze da Bush nella misura che ci si aspettava.
Marco
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