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    10/02/09

    Israele alle urne

    Oggi è il giorno delle elezioni anticipate in Israele per il rinnovo del parlamento nazionale, la Knesset, dopo il fallito tentativo di Tzipi Livni di formare un nuovo governo di coalizione a seguito delle dimissioni del premier Olmert.
    Il sistema elettorale israeliano si basa su un modello proporzionale con soglia di sbarramento al 2% per concorrere all’attribuzione dei seggi. Possono presentare liste di candidati solo partiti che siano regolarmente iscritti presso l’apposito pubblico registro, riconoscano il diritto di esistenza dello Stato di Israele quale Stato del popolo ebreo e la sua natura democratica, non incitino al razzismo, non sostengano la lotta armata contro Israele condotta da uno Stato nemico o da un’organizzazione terroristica (Fonte: Lumsa).
    L'ultimo sondaggi pubblicato prima del silenzio elettorale, venerdì scorso, ha mostrato un sensibile recupero da parte dell'attuale partito di maggioranza relativa, Kadima, anche se la principale formazione di opposizione, il partito di destra Likud, è ancora in vantaggio.
    Poche settimane fa, prima dell'attacco israeliano a Gaza, il Likud dell'ex premier Benjamin Netanyahu sembrava avere la vittoria in tasca, me il partito della Livni ha recuperato terreno e adesso sarebbe dietro il rivale di pochi soli due seggi parlamentari.
    In ogni caso, chiunque ottenga la maggioranza relativa dei voti dovrà per forza formare una coalizione per poter avere la maggioranza assoluta dei 120 seggi della Knesset, e in questo caso è il Likud ad avere un chiaro vantaggio grazie all'ottimo risultato previsto per il partito estremista di destra Yisrael Beiteinu, guidato da Avigdor Lieberman (foto), che rappresenta soprattutto gli ex emigrati del blocco orientale e fin dalla sua fondazione sostiene la linea dura nei confronti degli arabo-israeliani e dei palestinesi. Lieberman ha detto recentemente che contro Hamas Israele dovrebbe usare lo stesso trattamento riservato dagli americani ai giapponesi nel 1945. Il partito, nonostante le sue posizioni oltranziste attualmente sostiene il governo moderato di Kadima e dei laburisti, ma al prossimo giro potrebbe allearsi con il Likud. Yisrael Beiteinu, che alle scorse elezioni aveva ottenuto 11 seggi, stavolta viene dato a 18, risultato che porterebbe il partito laburista di Ehud Barak, con soli 14 seggi, ad essere relegato per la prima volta nella sua storia al ruolo di quarto partito della Knesset.
    Se questi dati sarebbero confermati, l'unica coalizione possibile per la Livni sarebbe quella formata con Lieberman e con i laburisti, ovvero una riproposizione di quella attuale, altamente instabile. A Netanyahu invece potrebbe bastare un'alleanza con Lieberman, ma se dovesse conquistare meno di 30 seggi anche questa coalizione sarebbe instabile, soggetta alle richieste del partito estremista, con Lieberman che chiederebbe per sè un ministero di peso - Difesa, Finanze o Esteri.

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