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    02/02/09

    Israele - I sondaggi danno il Likud in testa

    A otto giorni dalle elezioni del 10 febbraio in Israele, il principale partito di destra sembra vicino ad ottenere la maggioranza relativa del seggi alla Knesset, il parlamento israeliano.
    Il Likud è guidato dall'ex premier Benjamin Netanyahu, alla guida del paese dal 1996 al 1999, ed è il partito che ha governato il paese fino al 2005 con Ariel Sharon, prima che lo stesso Sharon sposasse posizioni più centriste fondando Kadima.
    Secondo il sondaggio condotto dalla tv Channel 10 e dal quotidiano Haaretz il Likud conquisterebbe 28 seggi (29 secondo un'altra rilevazione) dei 120 della Knesset (attualmente ne ha 12), diventando il primo partito. Sembrano però esserci ancora delle speranze per Kadima, guidato dal candidato premier ed attuale primo ministro designato e ministro degli Esteri Tzipi Livni: l'attuale partito di maggioranza, dato per spacciato nei sondaggi dei mesi scorsi, recupera terreno e secondo l'ultima rilevazione otterrebbe 25 seggi (attualmente ne detiene 29). Un altro sondaggio di Tns Teleseker dà però Kadima a 23 seggi.
    I recenti attacchi a Gaza decisi dal governo Olmert sembrano comunque aver portato nuovi consensi al partito di centro, anche se questa crescita è più che altro il risultato di un rimescolamento dei rapporti di forza all'interno dell'area del centro-sinistra, che vede un crollo del Partito laburista del ministro della Difesa ed ex premier Ehud Barak. Proprio tra la Livni e Barak nell'ultima settimana sono cresciuti i disaccordi, con la Livni spostata su posizioni più oltranziste riguardo gli attacchi a Gaza e la costruzione di nuovi quartieri israeliani attorno a Gerusalemme Est, ovvero la zona che i palestinesi vorrebbero come capitale del loro futuro stato.
    I laburisti, alleati di Kadima e attuale seconda forza di governo, otterrebbero solo 14 seggi, contro i 19 attuali, e pagherebbero il prezzo più caro della nuova crisi con la Palestina.
    Guardando al quadro più generale, sono tutti i partiti di destra a crescere in maniera decisa: oltre al Likud, crescono anche gli estremisti di Israel Beiteinu (Israele casa nostra), che conquisterebbero 15 seggi diventando la terza forza del paese e superando i laburisti. Gli ortodossi sefarditi di Shas, ritenuti molto vicini al Likud, dovrebbero aggiudicarsi 10 o 11 seggi. In totale la coalizione di destra dovrebbe ottenere 65 0 66 seggi su 120.
    Il Likud e i partiti di destra sono fermamente contrari al ritiro degli insediamenti israeliani nei territori occupati, mentre il premier Olmert ha notoriamente posizioni più aperte, e recentemente ha parlato della possibilità di nuovi negoziati se la sua coalizione tornasse al governo e se da parte palestinese ci sarà predisposizione al dialogo. Netanyahu ha però già fatto sapere che se vincerà, non si sentirà in alcun modo vincolato alle promesse fatte da Olmert.

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