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    05/02/09

    Usa-Russia - Disgelo sullo scudo spaziale

    Dopo il primo colloquio telefonico tra Obama e il presidente russo Dmitrij Medvedev sembra che la Russia voglia fare un'apertura di credito alla nuova amministrazione americana bloccando l'installazione dei missili Iskander al confine con la Polonia.
    In realtà non c'è niente di sicuro, ma l'agenzia russa Interfax riporta la dichiarazione di un ufficiale dell'esercito russo che, parlando dietro anonimato, ha spiegato che il progetto missilistico russo si è fermato "alla luce del fatto che la nuova Amministrazione america­na non sta correndo verso il dispie­gamento dello scudo spaziale".
    In realtà Obama non ha finora parlato del progetto di Scudo spaziale voluto da Bush, anche se pare che il Pentagono si sia già messo in moto per modificarlo.
    In questo senso la mossa di Mosca potrebbe essere un modo per fare della "moral suasion" nei confronti di Obama, soprattutto considerato il fatto che la minaccia di dispiegare i missili Iskander ai confini è più che altro simbolica, visto che la Russia non ha una capacità missilistica sufficiente.
    Negli ultimi mesi, i rapporti tra Usa e Russia si sono fatti più tesi, tanto da far parlare di una seconda Guerra fredda, da quando Bush aveva deciso di portare avanti lo "Scudo spaziale", ovvero il sistema missilistico in Polonia e Repubblica Ceca per proteggere gli alleati della Nato da eventuali attacchi di Iran e Corea del Nord. Secondo Putin e Medvedev, lo Scudo sarebbe una minaccia per la sicurezza e per gli interessi russi.
    Ma la questione dello Scudo spaziale è solo una pedina nel complicato scacchiere dei rapporti tra le due superpotenze: quest'anno è infatti in scadenza lo Start-1, ovvero l'accordo per la riduzione degli armamenti nucleari. Bush intendeva sostituirlo con un accordo più elastico e con meno verifiche, mentre Mosca vorrebbe rinnovarlo più o meno secondo gli stessi termini per evitare uno squilibrio negli armamenti.
    Il dialogo sullo Start-1 si riaprirà anche per l'importanza strategica della Russia nelle operazioni militari americane in Afghanistan. Attualmente la Russia non ha concesso agli Usa e alle forze Nato il transito nel "corridoio" asiatico nei paesi dell'ex Urss, e continuerà a impedirlo finchè l'America non si impegnerà a fermare l'allargamento di Nato e Ue fino ai paesi dell'ex Unione Sovietica. Visto che anche Germania e Francia sono contrari all'ingresso di Ucraina e Georgia nella Nato, Obama potrebbe fare contenta la Russia, e poter quindi contare su un aiuto fondamentale in Afghanistan, che sarà il fronte centrale della politica militare della nuova amministrazione.
    Spingendosi ancora più in là, gli accordi con Mosca potrebbero portare ad una sospensione della vendita di missili russi all'Iran, e addirittura ad un sostegno russo alle sanzioni contro Teheran, ovviamente in cambio di un congelamento dello Scudo spaziale. Una mossa che incontrerebbe opposizione al Pentagono e a Washington, ma che porterebbe a una nuova alleanza con la Russia.

    Fonte: Alberto Simoni (L'avvenire)

    3 commenti:

    liongalahad ha detto...

    certo che, in generale, come fonte "l'avvenire" non mi pare un granchè...

    G. ha detto...

    In generale no, ma Alberto Simoni, che è l'autore dell'articolo da cui ho preso spunto, è uno dei giornalisti italiani più attendibili per quanto riguarda la politica estera. Anzi, adesso lo aggiungo come fonte

    Anonimo ha detto...

    dunque, aveva ragione Berlusconi: "sono giovani, sono belli, si intenderanno".

    Daniele

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